domenica 4 settembre 2011

La mia squadra: Don Bosco Nuovo Salario

Il Don Bosco Nuovo Salario 3a Divisione Femminile si forma da un gruppo di giocatrici di livello amatoriale più altre giocatrici senza esperienza nel Settembre 2006. La prima grande soddisfazione arriva nel 2007 quando le ragazze arrivano seconde al Campionato Amatoriale Csen. Negli anni successivi partecipano al Campionato di Terza Divisione,arrivando sempre ad un passo dalla vittoria. E' nella stagione pallavolistica 2010/2011 che danno il meglio di loro,vincendo il Campionato di 3a Divisione e passando in 2a Divisione con una media di 34 punti, 14 partite giocate, 12 vinte, 2 perse.

Da sx a dx I fila : Marco De Gasperis (allenatore) ; 13.Daniela Gennaretti (opposto) ; 10.Giulia Alivernini (centrale) ; 24.Alessia Iannone (martello) ; 18. Loriana Pazzola (centrale) ; 17. Marianna Masuzzo (palleggiatrice); 22. Martina Ponzo (martello) ; 3. Laura Fabrizi (palleggiatrice); 1, Vittoria Forleo (martello) ; Emanuele Scalabrella (2° allenatore).

Da sx a dx II fila : 7. Simona De Carolis (opposto) ; 9. Federica Superti (martello) ; 66. Eleonora Iacopini (libero); 12. Silvia Giallini (centrale).

sabato 3 settembre 2011

Ruoli : il Libero


È, in ordine cronologico, l'ultimo ruolo introdotto dalla FIVB nel 1997 (in Italia la FIPAV l'ha introdotto l'anno successivo). Il termine è invariabile in tutte le altre lingue.
Essendo sottoposto a regole particolari, che lo distinguono dagli altri giocatori, indossa una maglia di colore diverso da quelle dei suoi compagni di squadra, in modo da essere sempre riconoscibile.
Il libero ha la caratteristica di giocare solo in seconda linea (zone 1, 6 e 5) al posto di uno dei giocatori di seconda linea ed è quindi specializzato nei fondamentali di ricezione e difesa: le limitazioni sul suo gioco di fatto lo escludono dalla possibilità di svolgere tutti gli altri fondamentali. Pertanto:
  • non può andare al servizio;
  • non può concludere un'azione d'attacco (da nessuna parte del campo) se colpisce il pallone completamente al di sopra del bordo superiore della rete (o del suo prolungamento orizzontale);
  • non può murare né tentare di murare;
  • se il libero effettua un palleggio invadendo la zona di attacco (cioè dalla linea dei 3m compresa fino alla rete) un altro giocatore non può concludere un'azione d'attacco colpendo il pallone completamente al di sopra del bordo superiore della rete (tale limitazione deriva dall'esigenza di escludere il libero dall'uso più frequente del fondamentale di palleggio, che si effettua appunto nella zona d'attacco come penultimo tocco di squadra).
Le sostituzioni che coinvolgono il libero sono illimitate e devono essere effettuate a gioco fermo prima del fischio di autorizzazione al servizio, senza chiedere l'autorizzazione all'arbitro. La permanenza del libero è subordinata alla rotazione del giocatore titolare di cui prende il posto, dovendo obbligatoriamente fargli posto quando questi riguadagna la prima linea (posto 4). Di solito, nella pallavolo moderna, il libero entra al posto del centrale che è in seconda linea, dopo che quest'ultimo ha completato il suo turno di battuta, ed esce al momento di passare in prima linea per farvi rientrare il centrale, per poi attendere il turno dell'altro centrale. Pertanto tra l'uscita del libero e il suo nuovo ingresso su un altro giocatore deve sempre intercorrere almeno un'azione di gioco.
Quando il palleggiatore si ritrova a difendere un pallone avversario, oppure si trova in difficoltà perché lontano o a terra, solitamente interviene il libero per palleggiare (da dietro la linea dei 3 metri, ovvero fuori dalla zona di attacco), questo per poter avere ben 4 giocatori disponibili per l'attacco.
Dalla stagione agonistica 2007-2008 sarà possibile iscrivere a referto un secondo libero italiano under 23 che potrà entrare in campo per sostituire il libero "titolare". Le caratteristiche principali di costui sono l'altezza non molto elevata, infatti essere bassi permette una maggiore agilità. Il libero è sicuramente veloce e riesce a compiere un bagher il più perfetto possibile, perlomeno all'interno della squadra.
Alcuni famosi liberi sono :Davide Marra, Hubert Henno, Pablo Meana. A livello femminile si possono citare: Paola Cardullo, Giulia Leonardi

giovedì 1 settembre 2011

Ruoli : l'Opposto


Il ruolo ha questo nome per antonomasia, perché è coperto dal giocatore situato in posizione diametralmente opposta a quella del palleggiatore, ossia spostato di 3 posizioni (infatti ogni giocatore ha un suo "opposto"). Per distinguerlo ulteriormente, viene anche detto fuorimano o contromano.
Per questa sua posizione l'opposto è chiamato più volte ad attaccare dalla seconda linea perché il palleggiatore davanti "brucia" la disponibilità di uno schiacciatore; mentre trovandosi in prima linea generalmente effettua il muro in zona 2 coprendo il palleggiatore (a cui è destinato il secondo tocco di palla).
Spesso l'opposto è un giocatore mancino per rendere più facile l'attacco da posto 2 nei diversi punti del campo avversario.
Indubbiamente questo ruolo richiede una maggior incisività in attacco rispetto a tutti gli altri ruoli.
Solitamente l'opposto viene coperto dagli altri giocatori nella ricezione, quindi i giocatori di questo ruolo non devono essere necessariamente buoni ricettori.
Generalmente l'opposto deve avere una altezza notevole e una fisicità nettamente superiore agli altri giocatori.
Fra i migliori opposti al mondo si possono citare: Ivan Miljkovic, Vladimir Nikolov, Alessandro Fei. E nella pallavolo femminile: Taismary Aguero, Elisa Togut, Serena Ortolani

domenica 28 agosto 2011

Ruoli : il Martello


È, forse, il ruolo più faticoso di tutti perché richiede al giocatore sia di ricevere (anche quando è in prima linea) che d'attaccare. Per questo è richiesta una certa completezza tecnica nell'esecuzione dei fondamentali.
Solitamente gli schiacciatori laterali tendono ad eccellere in uno soltanto dei due compiti principali cui sono preposti (attaccare e ricevere). Essendo rarissimi i giocatori in questo ruolo che riescono ad essere molto efficaci sia in attacco che in ricezione, gli allenatori preferiscono solitamente schierare in campo un laterale "specializzato" in ricezione ed uno specializzato in attacco. Soluzioni differenti, infatti, creerebbero uno squilibrio nel gioco e manderebbero a monte la tattica di squadra. Un esempio abbastanza eloquente al riguardo, è la rara compresenza in nazionale di Cisolla e Zlatanov, due laterali specializzati nel fondamentale della schiacciata. Se venissero schierati contemporaneamente ne guadagnerebbe senz'altro l'attacco, ma calerebbe il livello della ricezione, rendendo difficile il gioco sui centrali con conseguente perdita della varietà tattica in attacco.
Le zone occupate dai giocatori di questo ruolo sono la zona 4 (quando il giocatore si trova in prima linea) e la zona 6 (quando è in seconda linea). Prima dell'introduzione del ruolo del Libero, il laterale in seconda linea stazionava in zona 5, mentre in zona 6 veniva schierato il centrale, che attaccava in Pipe. Poiché il libero non può attaccare, quando è stato introdotto nelle regole di gioco, quasi tutte le squadre hanno spostato il Libero (che solitamente occuperebbe il posto del centrale) in zona 5 e il laterale in zona 6, per poter conservare l'attacco in Pipe.
Velocità, peso e potenza sono le componenti fisiche necessarie per la schiacciata.
Per diventare uno schiacciatore si deve mostrare la volontà di diventarlo, schiacciando sia con tenacia che con intelligenza. Deve sempre esistere l'intento di stabilire un "dominio" sulla difesa avversaria. Ad esempio, se il muro avversario è alto, lo schiacciatore deve saper utilizzare questa situazione a proprio vantaggio: guardare se ci sono varchi, cercare un mani out, ricordando sempre che, contro un buon attaccante, un muro commette sempre più errori di quanti punti ottenga, anche se sembra intimidire. Lo schiacciatore non deve mai accettare che ci possa essere un senso di dominio del muro nei suoi confronti.
Un attacco non è un'azione ad una sola dimensione, ma è un processo mentale che parte da una predisposizione mentale. Fra il muro e lo schiacciatore esiste una forza di volontà. In essa, la persona che compie l'ultima mossa, di solito vince (ad esempio, una rincorsa dello schiacciatore in parallela, per poi "girare" il colpo in diagonale). Lo schiacciatore che possiede un buon controllo del movimento del polso, può usarlo all'ultimo momento; lo schiacciatore che capisce ("leggendo" la difesa avversaria) quando eseguire un pallonetto, quando "piazzare" il colpo o quando tirare forte, è in vantaggio rispetto al muro avversario.
Per ottenere tutto questo è essenziale il controllo, e questo richiede un'esecuzione perfetta della rincorsa, specialmente per quel che riguarda gli ultimi due passi e la "fase di volo". Bisogna essere in grado di colpire la palla nell'ambito dei diversi momenti della propria traiettoria di volo; questo viene chiamato "tempo di sospensione", ed è la capacità di padroneggiare la fase di volo per disporre della miglior struttura temporale per il contatto con la palla.
Alcuni grandi martelli sono:  Alberto Cisolla, Cristian Savani, Giba, Leonel Marshall
Nel campo femminile, grandi schiacciatrici sono: Yumilka Ruiz,Francesca Piccinini

mercoledì 17 agosto 2011

Ruoli : il Centrale


Il centrale o "centro" è chiamato così perché il giocatore attacca dalla posizione centrale della prima linea ed in seconda linea viene quasi sempre sostituito dal libero o riceve al centro.
Il centrale viene impegnato più spesso a muro degli altri giocatori perché deve "raddoppiare" il muro sia da posto 4 che da posto 2 oltre alla possibilità che attacchi il centrale avversario. Il centrale attacca soprattutto il "primo tempo" (o "veloce"), cioè una palla rapidissima in cui il centrale salta assieme al pallone (o prima) per anticipare il muro avversario. Sia nel femminile che nel maschile il centrale attacca anche la 2: un primo tempo che il palleggiatore gioca dietro di sé spiazzando la difesa avversaria, nota anche come "fast". Un altro attacco del centrale è la 7: un primo tempo spostato di circa 2,5 metri davanti al palleggiatore.
Nella pallavolo moderna quasi sempre il centrale viene sostituito, nelle rotazioni in cui si trova in seconda linea, dal libero. Il centrale non è quindi necessariamente un difensore o un ricettore dato che non si trova mai in queste situazioni di gioco (se non in una rotazione).
Caratteristiche principali del centrale sono l'altezza, l'elevazione (soprattutto senza rincorsa) e la rapidità negli spostamenti laterali, infatti l'efficacia dell'attacco dal centro è appunto nella velocità con la quale parte la schiacciata.
Alcuni grandi centrali attualmente in attività sono: Emanuele Birarelli, Luigi Mastrangelo ,Martin Lebl. A livello femminile: Simona Gioli, Manuela Leggeri,Makare Desiletes.

lunedì 8 agosto 2011

Ruoli : il Palleggiatore


La sua posizione iniziale nella formazione ne determina la cosiddetta "fase" (numerata da 1 a 6), da cui deriva la posizione degli altri atleti e i possibili schemi di gioco da poter attuare. A lui sono indirizzati tutti i palloni (provenienti dalla ricezione o dalla difesa) che dovranno essere smistati agli schiacciatori. Per questo motivo si parla del palleggiatore come del "regista" d'attacco della squadra. Deve essere un leader, non soltanto in campo, ma anche fuori. Deve possedere un patrimonio di capacità coordinative che deve essere il più ampio possibile, sulla cui base si può inserire un elevato livello della tecnica specifica del palleggio. È sicuramente il giocatore che coopera maggiormente con l'allenatore e ne condivide programmi e strategie.
L'alzatore deve tenere in considerazione molti aspetti specifici, determinati dall'andamento della partita in corso. Deve:
  • cercare la condizione tattica per cui l'attaccante più forte si trovi a schiacciare sul giocatore a muro più debole della squadra avversaria;
  • privilegiare le alzate che si sono rivelate più efficaci in allenamento;
  • insistere sullo stesso tipo di alzata se l'avversario non riesce ad arginare l'attacco che ne consegue (finché non adotta contromisure adeguate) e, viceversa, cambiare sistematicamente il tipo di alzata se l'avversario mostra una certa facilità di replica;
  • cercare di essere fantasiosi nella scelta delle varie alzate (utilizzando gli schemi provati in allenamento) per risultare imprevedibili nei confronti del muro e della difesa avversaria;
  • se i giocatori a muro avversari non hanno buone capacità di spostamento, sfruttare tutta l'ampiezza della rete per obbligarli a muoversi il più possibile;
  • utilizzare, nei momenti decisivi del set, gli schiacciatori più "freddi" e determinati della propria squadra e, in gioco più spesso gli schiacciatori con il miglior rendimento;
  • cercare di alzare il maggior numero di palloni in sospensione per rendere più difficile l'intervento del muro avversario;
  • non trascurare gli attacchi di "secondo tocco" per obbligare il muro avversario a mantenere fino all'ultimo momento la posizione davanti al palleggiatore ritardando, quindi, il piazzamento sugli schiacciatori;
  • sfruttare la visione periferica per controllare l'eventuale piazzamento anticipato del muro avversario e, di conseguenza, evitare certi tipi di alzate.
  • prestare attenzione alla sua posizione iniziale di prima o seconda linea, quest'ultima limitandolo in alcuni attacchi fino a ottenere una suddivisione sostanziale tra le sei possibili "fasi" (alzatore di "prima" o di "seconda"), al punto che è piuttosto frequente che la squadra o l'allenatore rammenti sulla posizione di prima o seconda linea dell'alzatore avversario, in modo da predisporre il gioco adeguato.

Tra i migliori palleggiatori ricordiamo: Valerio Vermiglio, Nikola Grbic, Ricardo e per il femminile: Eleonora Lo Bianco, Maurizia Cacciatori, Lindsey Berg

martedì 2 agosto 2011

Fondamentali : il Servizio

Si chiama "servizio" il colpo netto che mette in gioco la palla inviandola nel campo avversario. Il servizio deve essere effettuato, entro 8 secondi dal fischio di autorizzazione del primo arbitro, con una mano o con il braccio dopo che la palla è stata lasciata o lanciata in aria dalla mano. La limitazione è stata imposta per impedire che il pallone venga trattenuto da una o due mani eseguendo dei lanci con effetti speciali. Nel gioco della pallavolo il servizio ha un'importanza capitale in quanto il giocatore al servizio può mettere in difficoltà la ricezione avversaria in maniera tale che la propria squadra possa avere maggiori possibilità di conquistare il punto mediante il muro (su un attacco reso prevedibile dalla ricezione) o con il contrattacco. Il punto può essere conquistato già con il servizio e in questo caso prende il nome di ace, con la variante di "ace sporco" qualora la ricezione tocchi la palla senza arrestarne la caduta o inviandola fuori. Con le nuove regole è valido anche il servizio che colpisce la rete, a patto che superi il piano verticale della rete e vada nel campo opposto. Precedentemente, per essere valida la palla non doveva neanche sfiorare la rete; se questo succedeva, la prima volta doveva essere ripetuto il servizio alla seconda consecutiva c'era il cambio palla. Un'altra differenza sostanziale introdotta dalle nuove regole consiste nella modalità in cui si può servire la palla. Secondo le vecchie regole, il giocatore al servizio doveva trovarsi dietro alla sua linea di fine campo sulla destra e doveva battere tenendo i piedi per terra. Queste due limitazioni sono state eliminate con le nuove regole; il giocatore al servizio può stare anche in posizione centrale o a sinistra (purché fuori dal campo) e può servire anche mentre salta. In base a dove verrà colpita la palla si parlerà di servizio "al salto", servizio "dall'alto" o servizio "dal basso" (quest'ultima, chiamata anche servizio di sicurezza, è obbligatoria fino alle categorie under 13). Fra i vari tipi di servizio dall'alto, uno dei più frequentemente usati è chiamato "flottante": si tratta di un servizio molto difficile da ricevere perché la palla, pur avendo una velocità minore rispetto a quella al salto, può presentare un repentino cambio di traiettoria, sia in verticale che in orizzontale, che mette in seria difficoltà il ricevitore.

sabato 30 luglio 2011

Fondamentali : il Muro


Si chiama "muro" la parte del corpo (solitamente formata dagli arti superiori) che uno o più giocatori di prima linea possono innalzare al di sopra della rete al fine di arrestare il colpo avversario: così facendo i giocatori a muro realizzano questo fondamentale anche se toccano con una parte del corpo che non si trova al di sopra della rete. Il giocatore a muro può toccare il pallone oltrepassando l'asse verticale della rete, dopo il terzo tocco della squadra in attacco o dopo un colpo d'attacco. Il muro può essere eseguito da un singolo giocatore oppure da due o tre giocatori, i quali sono posizionati avanti.Condizione affinché il muro sia considerato valido è che i giocatori siano avanti e si trovino nelle vicinanze della rete avendo almeno una parte del corpo al di sopra di quest'ultima. Il muro non può interferire con il gioco avversario e può essere sia di attacco che di difesa, a seconda della sua direzione.
Si parla di "tentativo di muro" quando i giocatori raggiungono la posizione di muro dopo avere effettuato o anche solo accennato un'elevazione quando l'azione non si svolge nelle vicinanze, di "muro passivo" quando non viene toccata la palla pur trovandosi nella posizione di muro, e di "muro effettivo" quando il muro la tocca. Il giocatore "libero" non può effettuare né muro, né tentativo di muro a patto che l'attacco sia completato.

sabato 23 luglio 2011

Fondamentali : l'Attacco


I fondamentali di attacco si utilizzano per inviare il pallone nel campo avversario cercando di ottenere un punto. Pur essendo considerato attacco un qualsiasi gesto tecnico che invii la palla nel campo avversario, la prerogativa dei fondamentali di attacco è il salto del giocatore, poiché colpendo il pallone sopra l'altezza della rete, è possibile imprimere una traiettoria discendente; inoltre più la palla viene colpita in alto, maggiori sono le traiettorie e le angolazioni possibili. Quando il pallone viene inviato nel campo avversario da un giocatore che non ha effettuato un salto si parla quasi sempre di "free ball" perché la squadra avversaria riceve un pallone facile da giocare, la cui traiettoria e potenza non necessitano di essere affrontati con il muro e la difesa. I modi di effettuare un attacco sono diversi, e sono in funzione del muro e della difesa che il giocatore in attacco ha di fronte. Variabili come l'altezza e la posizione del muro, la posizione della difesa, e ancora il punto in cui viene colpito il pallone, la posizione del giocatore, la distanza da rete del pallone, influenzano il tipo di attacco a disposizione dello schiacciatore. Questi può decidere di puntare su un colpo potente fuori dal muro, oppure utilizzare le mani del muro per eseguire il cosiddetto "mani e fuori", oppure può sorprendere la difesa con un pallonetto o una palla smorzata
Pallonetto
Per pallonetto si intende un palleggio effettuato ad una mano che sorprende l'avversario passando sopra o lateralmente al muro. Rappresenta una delle varianti ai colpi forti d'attacco nel caso di giocatori esperti, dove si cerca di sorprendere la difesa piazzata per ricevere un pallone potente, mentre costituisce la principale arma d'attacco nel minivolley.
Smorzata
È il colpo che smorza il rimbalzo della palla provocando un volo cortissimo e una veloce ricaduta al suolo. La parabola risultante è simile a quella del pallonetto.
Schiacciata
È il colpo o lo "schiaffo" che si dà alla palla, con una sola mano, cercando generalmente di colpire il più forte possibile affinché gli avversari non riescano a recuperare la palla o non riescano a controllarla, mandandola fuori. Per effettuare la schiacciata è importante possedere una buona elevazione in modo da colpire la palla molto al di sopra della rete. Se non si hanno queste doti atletiche è necessario avere un notevole bagaglio tecnico per poter oltrepassare il muro tentando altri colpi come il "mani/fuori" o il pallonetto.

domenica 17 luglio 2011

Fondamentali : il Bagher


Quando nel 1952 sono apparse le prime respinte a braccia unite si è parlato di "salvataggio" non potendo classificare bene il colpo. Sono stati i cecoslovacchi ad usare per primi la tecnica delle braccia unite per respingere i palloni che arrivavano a grande velocità: le braccia venivano messe sotto la palla, come una scavatrice, (nella loro lingua bagr da cui il gesto ha poi preso il nome di "bagher"). Nel giro di vent'anni il bagher è diventato il più importante tocco dei tre che si hanno a disposizione. Quindi ora non si può più parlare di tecnica di salvataggio, bensì di passaggio. Quando il "bagher" è indirizzato all'alzatore si chiama "appoggio". La tecnica del bagher consiste nel respingere il pallone con la parte radiale o con la parte interna delle braccia unite. A seconda delle varie direzioni in cui si muovono le braccia si avrà il bagher in avanti o quello laterale. Il bagher in avanti (o frontale) è quello più utilizzato: è il passaggio con le braccia che invia la palla davanti al corpo. Quando il pallone in arrivo ha una velocità limitata si accompagna il bagher utilizzando anche le gambe, in modo da imprimergli la forza necessaria per spostarlo (ad esempio in ricezione su battuta float). Quando invece il pallone in arrivo è molto forte come in ricezione su una battuta in salto o in difesa per contrastare una schiacciata, il bagher si utilizza come piano di rimbalzo, stando praticamente immobili, in quanto la velocità va attutita o comunque limitata. L'uso del bagher è legato alla ricezione della battuta, alla difesa e in qualsiasi altro tocco dove la palla è troppo bassa per essere palleggiata o schiacciata. Il fondamentale del bagher è quello più tecnico nella pallavolo in quanto prevede una posizione di gambe piegate per la successiva spinta, schiena dritta o piegata a seconda della situazione e di braccia mobili, ferme o con gomiti piegati a seconda dell'intensità della velocità e forza del pallone. In alcune regioni, nei campionati giovanili femminili di Under 14, il bagher è incoraggiato nella ricezione, al punto che viene proibito il palleggio nella ricezione stessa.
Una variante è costituita dal bagher in rullata o in tuffo, necessari per raggiungere palloni troppo lontani per posizionare le gambe correttamente. La rullata è laterale destra o sinistra, il tuffo è in avanti e consiste nel raggiungere la palla un attimo prima dell'atterraggio, che è attutito con entrambe le braccia o con un solo braccio se l'altro è già sul terreno per colpire la palla con il dorso della mano e palmo sul terreno.

martedì 12 luglio 2011

Fondamentali : il Palleggio

Uno dei fondamentali più importanti nella pallavolo è il palleggio, in quanto costituisce i 2/3 di ogni azione. Nella pallavolo si parla di passaggio o palleggio, poiché non essendoci la possibilità di toccare due volte consecutive la palla, si ha sempre bisogno di un compagno che la rimandi nel campo avversario. Per distinguere i vari modi di respingere la palla nella terminologia odierna del campo di gioco, viene definito palleggio il passaggio effettuato con le mani e bagher quello eseguito con le braccia. Quando il passaggio viene indirizzato allo schiacciatore, viene chiamato alzata. A seconda che la palla venga inviata davanti, dietro o lateralmente al corpo abbiamo rispettivamente il palleggio avanti, il palleggio dietro e il palleggio laterale. In generale, il palleggio è uno dei fondamentali più importanti in quanto si impostano con esso quasi tutte le azioni d'attacco e di contrattacco. Di tutti i tipi di passaggi è il più facile (anche se è facile commettere un'imperfezione, quindi un fallo), perché si esegue sopra la testa permettendo attraverso le dita di controllare continuamente il pallone. A livello tecnico, il palleggio si effettua portando le mani sopra la fronte, in modo tale che i pollici e gli indici formino una figura simile ad un cuore rovesciato. Contemporaneamente il resto della mano avvolge la palla e gli arti inferiori in coordinazione delle braccia, flettendosi, danno, al rilascio del pallone, la forza desiderata. Ad un buon livello agonistico la maggior parte delle alzate è "in sospensione", vale a dire saltando senza toccare terra al momento del palleggio, questo al fine di velocizzare il gioco e spiazzare il muro avversario, ma anche perché il primo tocco risulta spesso troppo alto e vicino a rete per rimanere con i piedi a terra.

sabato 2 luglio 2011

Informazioni Generali



Le partite di pallavolo si disputano al coperto in impianti il cui unico limite è la distanza fra l'area di gioco e il soffitto che deve essere di almeno 7m; per le competizioni organizzate dalla FIVB tale distanza deve essere di almeno 12,5 m.
L'area di gioco è di forma rettangolare e comprende il campo di gioco (diviso in due settori di 9 m per 9 m, in tutto 18 m, separati dalla rete, e delimitato da linee che fanno parte del campo stesso), e la zona libera (evidenziata con colori diversi), cioè la superficie esterna alle linee di delimitazione del campo, che deve essere larga fra 3 e 5 m dalle linee laterali e fra i 3 e gli 8 m dalle linee di fondo.
La superficie di gioco, in legno o materiale sintetico, deve essere piana ed uniforme, così da non presentare pericoli per i giocatori.
Il campo è diviso in due dalla linea di metà campo, tracciata sotto la rete; in ogni metà campo viene tracciata la linea d'attacco posta parallelamente a quella centrale, a 3 m di distanza da essa, per delimitare la zona d'attacco. Le linee d'attacco sono prolungate oltre le linee laterali con cinque tratti di 15 cm, larghi 5 cm, distanti 20 cm l'uno dall'altro, per una lunghezza totale di 1,75 m. Dal suo prolungamento ne viene tratteggiata un'altra, parallela alla linea laterale dal lato delle panchine, distante 1,75 m da essa chiamata Linea dell'Allenatore, che è vietato oltrepassare.
Tutte le linee devono essere larghe 5 cm e devono avere un colore chiaro, contrastante con la superficie di gioco.
La rete è posta ad un'altezza nella sua parte superiore di 2,43m per le gare maschili di serie, Junior League e Under 18, 2,35m per le gare Under 16 maschile e mista, 2,24m per le gare femminili di serie, Under 18 e 16, Under 14 maschile e 2,15 per le gare di Under 13 maschile, Under 14 e 13 femminile. La misurazione deve essere effettuata nella parte centrale e in corrispondenza delle due linee laterali. Mentre sopra le linee laterali la rete può variare di non più di 2 cm oltre l'altezza stabilita, al centro dev'essere esatta. Deve comunque essere simmetrica. Le dimensioni della rete sono: un metro di altezza e da 9,50 a 10 m di lunghezza. Due bande bianche verticali, larghe 5 cm e alte 1 metro, sono fissate nella rete esattamente al di sopra di ciascuna linea laterale. Al loro interno vengono inserite le antenne che sono due astine in fibra di vetro di 1,80 m di altezza e 10 mm di diametro, a strisce bianche e rosse, larghe 10 cm l'una: ogni antenna si estende 80 cm al di sopra della rete e servono a delimitare lo spazio di passaggio della palla.
Secondo il regolamento della FIVB , la palla deve essere di cuoio vero o sintetico e deve avere una forma sferica, una circonferenza di 65-67 cm, un peso di 260-280 g e una pressione interna di 0,30-0,325 kg/cm². Il colore della palla dipende dal tipo di competizione. Nei campionati italiani i tipi di pallone utilizzati sono stabiliti dalle norme emanate dalla FIPAV con la guida pratica, nel dettaglio:
- Per tutte le gare di B1-B2-C-D-1^-2^-3^ divisione, i palloni da utilizzare sono: MIKASA MVA 200 MVA 300 MVP 200 MVP 200NC MOLTEN V5M 5000 IV5 XC. Le bande orizzontali sono state sostituite da spicchi colorati che rendono più visibile la palla nelle fasi di gioco. Il peso della palla aumenta o diminuisce a seconda della categoria in cui si gioca ad esempio: l'under 13 userà un pallone molto più pesante e duro del minivolley, che di solito utilizza palle in plastica più leggere.

venerdì 1 luglio 2011

Un pò di storia


Già nell'antichità esistevano giochi con la palla che possono essere considerati i predecessori della pallavolo. I Romani, per esempio, eseguivano esercizi con la palla a scopo di divertimento e svago: la palla veniva colpita con la mano aperta, palmo rivolto verso l'alto. In Italia una specie di pallavolo era giocata nel Medioevo e le sue origini possono essere ricercate addirittura in antichi giochi greci e romani. In Germania fu introdotto nel 1893 un gioco chiamato faustball ma il merito dell'invenzione della pallavolo in forma moderna, nata ufficialmente nel 1895, va riconosciuto a William Morgan, istruttore di educazione fisica presso un college dell'YMCA di Holyoke, nel Massachussets (USA).
Il 6 febbraio 1895 Morgan radunò alcuni insegnanti nel college di Springfield per la dimostrazione di un nuovo sport, da lui chiamato Minonette (da minon, micio, che era stato il nome di un gioco con la palla praticato da nobili e dame due secoli prima in Francia). Con l'aiuto di due squadre composte da 5 membri, tra cui il sindaco e il comandante dei Vigili del fuoco di Holyoke, avvenne il battesimo di un nuovo gioco sportivo con caratteristiche profondamente diverse dagli altri sport in voga a quel tempo.
Una caratteristica peculiare era quella di non prevedere il contatto fisico tra i partecipanti, per cui la destrezza, la prontezza dei riflessi, la capacità di concentrazione e l'agilità prendevano il posto della qualità fino ad allora primaria nelle attività sportive: la forza. Fu però Alfred F. Halstead, il 6 febbraio del 1895, a cambiare il nome di minonette, un po' troppo femminile, inVolleyball (letteralmente palla sparata). Egli riuscì ad imporre questo sport nei college YMCA sparsi un po' in tutti gli Stati Uniti. Due anni dopo la pallavolo si praticava anche nella maggior parte dell'America del Sud (Brasile,Argentina,Uruguay). Nel 1898 la pallavolo giunse a Manila, nelle Filippine, grazie a un insegnante di educazione fisica americano; proprio ai filippini viene attribuita l'invenzione della "schiacciata". In Cina e in Giappone ottenne un successo strabiliante. In Europa arrivò durante la prima guerra mondiale. Per un lungo periodo è stata giocata in due modi differenti: all'occidentale e all'orientale, con la cosiddetta regola dei tre tocchi. Nel 1938 venne introdotto un fondamentale che rivoluzionò il modo di giocare: il «muro». furono soprattutto i paesi dell'Est che lo utilizzarono con sistematicità. Nel 1947 i rappresentanti di 15 federazioni si ritrovarono a Parigi e crearono la Federazione Internazionale di Volleyball (FIVB).